Proprio un anno fa presentavo Sublime Text 2. Dopo dodici mesi ho pensato di fare il punto della situazione. Si sono susseguiti una serie di aggiornamenti importanti, il prodotto è più maturo e devo dire che in questo periodo non mi ha affatto deluso: è ancora il mio editor di codice preferito. Nel frattempo Sublime Text 2 è diventato mainstream. Me ne sono reso conto in questi giorni, quando articoli, recensioni, trucchi e suggerimenti su Sublime Text 2 affioravano ripetutamente nel mio feed.
Vi propongo alcune delle caratteristiche che ne fanno, almeno per quanto riguarda il mio modo di lavorare, l’editor ideale.
Multi piattaforma
Sublime Text gira egualmente bene su OSX, Windows e Linux. Lavorando su Mac a casa e con Windows in ufficio per me è sempre stato difficile trovare un editor di codice di alta qualità da poter usare in entrambi gli ambienti. TextMate? Solo per Mac. Notepad++? Solo per Windows. Si lo so che Eclipse e altre IDE sofisticate sono multi piattaforma ma il fatto è che io le IDE non le sopporto più. Le ho usate per vent’anni, e tuttora sono vincolato a Visual Studio (un prodotto comunque eccellente) per gran parte del mio tempo. Da quando sono potuto tornare alle origini, ovvero ai semplici text editor, mi ci rifugio appena possibile.
Bisognerebbe poi intendersi sul quel ‘semplici’ perché come vedremo Sublime Text e gli altri editor, moderni e non, sono semplici solo in apparenza.
Una critica a Sublime Text 2 multi piattaforma mi sento di farla, e riguarda la non completa uniformità dei menu tra le diverse piattaforme. Per esempio le Preferenze sono nel menu principale in OSX, mentre se ricordo bene in Windows stanno in ‘Tools’.
Command Palette
Come dicevo Sublime Text 2 è ricco di funzionalità, la gran parte attivate da menu con gran lavoro di mouse. Esistono le scorciatoie di tastiera per i comandi più frequenti, ma Sublime ci mette a disposizione qualcosa di più, la Command Palette.
Premete Shift-Command-P
per ottenere l’apertura della Command Palette:
La lista contiene i comandi disponibili in Sublime. Basta scrivere anche solo una parte del nome del comando per ottenerne la rapida selezione. Per attivarlo basta premere Invio
. Si tratta di una soluzione davvero comoda, alla TextMate, che risparmia il mouse ed è ben implementata. Nell’immagine vedete come per installare un nuovo package mi basti premere una lettera (la ‘i’), anche se non è quella iniziale.
Passaggio rapido da un file all’altro
Ogni file aperto è contenuto in una scheda. Possiamo passare da un file all’altro cliccando sulle schede oppure usando la tastiera per scorrerle in sequenza. Ma possiamo anche ricorrere al comando Command-P
per aprire una palette di selezione file, la quale implementa la stessa modalità di ricerca già vista nella Command Palette:
Ciò che rende questa palette davvero utile è il fatto che man mano che scriviamo Sublime attiva (mette in primo piano) il file che soddisfa la nostra query. Dopo un paio di volte non potrete più tornare al mouse.
Cursore multiplo
Immaginate di selezionare più aree del codice e trattarle come se fossero tutte sotto un unico cursore. Ebbene è possibile, ed impagabile. Potete vedere questa modalità all’opera nel breve screencast messo a disposizione dai ragazzi di NetTuts, io mi limito a spiegarvi le alternative per attivarla:
- Premere
Command
e cliccare nei punti in cui volete attivare il cursore multiplo - Selezionare blocchi di testo e premere
Shift-Command-L
- Mettere il cursore sotto una parola e premere
Command-D
per selezionarne le occorrenze successive attivando il cursore per ognuna - Selezionare una parola e premere
Control-Command-G
per selezionarne tutte le occorrenze attivando per ognuna il cursore
Passaggio rapido a funzioni e metodi
Oltre alle funzioni di ricerca classiche possiamo passare rapidamente da un metodo all’altro ricorrendo alla magica command palette vista prima. Basta Command-R
per attivarla:
In Visual Studio ho sempre odiato il passaggio tra funzioni/metodi/classi implementato col solo match delle lettere iniziali, e addirittura suddiviso in due combo diverse (una per gli oggetti, l’altra per i metodi). Qui siamo a tutto un’altro livello.
C’è Vim dentro
Chi è abituato a Vim non disperi: è possibile attivare la modalità ‘Vintage’ che attiva il key binding del famoso editor Unix. Magicamente abbiamo a disposizione Command e Insert mode e molti dei comandi di editing più comuni in Vim. Per informazioni consultate la pagina sul Vintage Mode della documentazione.
E c’è pure un po’ TextMate
Temi e bundle di TextMate funzionano in Sublime Text, basta metterli nel folder Packages. Se siete legati a TextMate valutate la possibilità di passare a Sublime, potrebbe valerne la pena.
Package Control
Sublime è ricco di estensioni (package) e consente di installare quelle TextMate. Il Package Control (da installare a parte) rende facile la loro gestione direttamente dalla Command Palette.
Concludendo
Naturalmente non è tutto qui. Ampia scelta di temi custom e standard (io uso Monokai Soda), Plugin come se piovesse (tra i quali uso abitualmente quelli per Git e StackOverflow), modalità ‘distraction free’ e full screen, personalizzazione dei key binding, syntax highlighting di tutti i linguaggi più diffusi… ci sarebbe ancora tanto da dire.
Ammetto che molte di queste caratteristiche non sono una esclusiva di Sublime Text 2, tuttavia quel che apprezzo in questo prodotto è la velocità e l’immediatezza con le quali queste sono utilizzabili. Cerco di usare il mouse il meno possibile e con Sublime riesco a fare tutto senza metterci mano, il che aumenta la mia produttività. Come ogni buon editor Sublime non interferisce con la scrittura del codice ma, quando serve, è pronto a dare una mano con una ricchezza di strumenti invidiabile.
Spero di avervi convinto a dare una occhiata. Sublime Text 2 è a pagamento, anche se la modalità demo non è a tempo e si limita a proporre l’acquisto ogni tanto.
Vi lascio con l’invito a dare un’occhiata al video di Andrey Tarantsov sul suo Workflow con Sublime Text. Ha riscosso molto successo quando l’ho segnalato su Twitter, e per un buon motivo.