Ai primi di ottobre TechCrunch riportava una notizia interessante: negli Stati Uniti ci sarebbe carenza di sviluppatori .NET. La piattaforma di recruitment Dice dichiara che le offerte di lavoro .NET aumentano del 25% ogni anno, e che la gran parte delle ricerche sui loro database riguarda skill .NET. Ai primi di ottobre 2011 sarebbero state oltre 10.000 le richieste inevase di figure professionali .NET.
Notizie di questo tipo vanno prese con beneficio di inventario anche se in questo caso una conferma indiretta viene da WANTED Analytics, che a Settembre ha pubblicato un report indipendente che sembra giungere alle stesse conclusioni. Anche i commenti all’articolo di TechCrunch sono confortanti: ci sono aziende che ammettono di essere a caccia di sviluppatori .NET e ci sono programmatori che confermano di ricevere continuamente offerte di lavoro (non mancano quelli che sono passati ad altri linguaggi e non se ne pentono).
Perché la carenza di Programmatori .NET?
Secondo TechCrunch gli sviluppatori .NET tendono a spostarsi su altre piattaforme perché temono di rimanere tagliati fuori dal mercato, visto che la tendenza del momento vuole i linguaggi open source far la parte del leone. Ci sarebbe inoltre una motivazione economica. Secondo Dice negli Stati Uniti i programmatori .NET guadagnano in media $83.000, mentre quelli Java arrivano a $91.000.
E in Italia?
Per quanto ne so non esistono dati sulla situazione italiana (se ne sapete qualcosa fatemelo sapere: li segnalerò volentieri). Un mio rapido test ha prodotto risultati incoraggianti: oltre 30 pagine di offerte di lavoro in ambito .NET. Non mi intendo di recruitment ma senz’altro è facile rilevare che, come negli Stati Uniti, anche da noi girano migliaia di applicazioni legacy .NET che assicureranno continuità di impiego anche nel lungo periodo. Probabilmente, ma si tratta di una mia sensazione, nel nostro paese la piattaforma Microsoft è meno diffusa in ambito Enterprise. Senz’altro la media dei salari IT europei (e italiani soprattutto) è più bassa di quella americana.
Anche da noi la tendenza è comunque verso l’open source e d’altra parte la stessa Microsoft si muove da anni anche in questa direzione pur senza intaccare il suo modello di business principale. Tempo fa mi sono dilungato sul perché le web startup non amano il .NET Framework e tutto sommato credo che quelle conclusioni siano valide tutt’ora. Certo mi fa piacere apprendere che la piattaforma sulla quale ho investito oltre quindici anni di carriera sta vivendo, almeno dal punto di vista del recruitment, una seconda giovinezza.